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L’accordone che non piacerà al Movimento 5 Stelle (e a qualche altro)

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000 Pare di capire che Pd, Pdl e Terzo Polo starebbero trovando un accordo su un pacchetto di riforme costituzionali di cui si ...

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Pare di capire che Pd, Pdl e Terzo Polo starebbero trovando un accordo su un pacchetto di riforme costituzionali di cui si parla da almeno un decennio, quello che comprenderebbe la riduzione dei parlamentari, l’attribuzione di compiti differenti alle due camere, il potenziamento dei poteri del Presidente del Consiglio e l’introduzione del meccanismo di “sfiducia costruttiva”. Per quanto concerne il primo punto, occorre precisare che non assisteremmo al dimezzamento dei nostri rappresentanti, ma ad un mini-taglio del 20% circa. Le riforme appena elencate dovrebbero poi essere accompagnate dall’approvazione di una nuova legge elettorale, tema ampiamente dibattuto in questa sede. Ecco: le considerazioni fatte tempo addietro vanno aggiornate. Pochi istanti fa il proprietario di questo blog ha ricevuto da fonti particolarmente attendibili un’informazione che potrebbe risultare decisiva: è successo che Casini, dopo aver visionato dei sondaggi particolarmente favorevoli per il Terzo Polo, si sarebbe convinto dell’opportunità di correre un rischio niente male: optare per un sistema elettorale più selettivo rispetto alla soglia massima che l’Udc aveva sempre imposto in sede di trattativa. In poche parole la lingua tedesca potrebbe essere sempre più contaminata da quella ispanica.
Vorrei sottolineare che nel caso in cui si decidesse di non garantire un diritto di tribuna ai soggetti minori, si decreterebbe l’esclusione dal parlamento di forze come il MoVimento 5 Stelle e della Federazione della Sinistra, dato che, a quel punto, il 4% dei voti non sarebbe più con molta probabilità sufficiente all’accesso.
In ogni caso, aspettiamo le consultazioni amministrative del 6 e del 7 maggio: dal giorno successivo, a seconda dei risultati, avranno tutti le idee un po’ più chiare sulle scelte da compiere.

Note:
Immagine presa qui.

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