Se il Partito Democratico non si sveglia

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L’idea di un’alleanza Pd-Pdl-Terzo Polo nel dopo Monti è qualcosa di improponibile ed impensabile. Quelli che, come il sottoscritto, hanno fin dall’inizio cercato di spiegare l’inevitabilità del sostegno a questo governo, sono stati chiari nell’affermare che si sarebbe trattato di una fase temporanea, “breve”, provvisoria. E non sarà certo una foto in bretelle a farci cambiare idea. Detto questo, vedo le giornate politiche trascorrere lente. Con meno scontri di un tempo, questo è abbastanza evidente, ma con dei partiti che non fanno nulla per risolvere i problemi di sempre. E si tende a negare le proprie responsabilità, ad allontanarle, così come ha tentato di fare oggi Formigoni con la lettera inviata al Corsera. In particolare, per quanto riguarda il Partito Democratico, non vedo il rinnovamento promesso, non vedo una maggiore trasparenza, non vedo una strategia all’insegna dell’innovazione. Non vedo cioè il PD come l’avevamo immaginato, se non in poche isole felici.
Dire che siamo il primo partito non è più sufficiente, se poi non ci si mette d’accordo sui temi fondamentali.
E, a proposito di alleanze future, se la foto di Vasto è vecchia quella con Casini rende i personaggi irriconoscibili a causa della vecchiaia. È del 2012, avanti Cristo, però.
È giunto (da tempo) il momento della chiarezza, del coraggio, degli investimenti politici a lunga scadenza.
Se il Pd perde il treno adesso rischia di non arrivare più a destinazione.
E sarebbe un guaio per tutti.

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