Alle primarie voto Renzi. Perché voglio che l’Italia cambi davvero
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E poi lunedì 26 ci sveglieremo con la convinzione e la certezza che non abbiamo scritto semplicemente una pagina di storia, ma che abbiamo voglia di scrivere una pagina di futuro.
Si è chiuso così l’intervento di Matteo Renzi alla Leopolda 2012. Ai presenti e a chi ha seguito l’evento in streaming non sarà sfuggito un concetto chiave: questa sfida, la nostra sfida, viene certamente combattuta con lo sguardo rivolto verso il futuro, ma a differenza dalle precedenti è promossa con il desiderio che quel futuro arrivi adesso. Eh sì, perché nessuno qui ha la benchè minima voglia di continuare ad aspettare e a far prevalere i conservatorismi rassicuranti.
Si tratta di una partita condotta da persone che in quel futuro vedono una speranza. Cittadini che invece di piangersi addosso hanno deciso con pragmaticità di spendere tutte le loro energie per promuovere il cambiamento. Perché il cambiamento, a questo giro, è una cosa davvero tangibile: vive lì, tra una riforma del mercato del lavoro che permetta alla mia generazione di sconfiggere l’incubo del precariato a vita e una legge che sancisca che chi nasce in Italia è italiano. Tra la possibilità di ricevere dall’Agenzia delle Entrate la dichiarazione dei redditi pre-compilata e la riduzione dei tempi che passano dal sequestro dei beni della mafia alla loro confisca. Tra la volontà di dare al 40% dei bambini sotto i tre anni un posto in un asilo pubblico entro il 2018 e il riconoscimento giuridico del legame per le coppie dello stesso sesso.
Vive nella rottamazione, sì. Vocabolo provocatorio, ma azzeccatissimo e da continuare a pronunciare con convinzione. Esistono dei cicli: se fallisco in un campo devo lasciare il posto a qualcun altro. In politica, così come negli altri ambiti: è nella natura delle cose, anche se in molti stentano a capirlo. E occorre soprattutto rottamare la cattiva gestione della cosa pubblica: incapacità, sprechi e corruzione.
Ecco perché il 25 novembre voterò per Matteo Renzi. Voterò Matteo perché è l’unico candidato che si rivolge all’Italia intera e non solo ai votanti del Partito Democratico, perché invece di preoccuparsi degli accordi partitici punta a un’alleanza con i cittadini basata su un sistema di valori e progetti condivisi. Voterò Matteo perchè ha avuto il coraggio di mettersi in gioco, perché è la persona più adatta a rappresentarmi, a rappresentare un’Italia che chiede solo di essere lasciata libera di correre. Voterò Matteo perché dimostra di amare l’Italia, la sua cultura, le sue bellezze, come le amo io.
Spero che in tanti, in queste ore, stiano facendo il mio stesso ragionamento. Me lo auguro davvero. Perché il futuro, questa volta, è a portata di mano. Serve solo un ultimo piccolo-grande sforzo per poterlo afferrare.
Il futuro è adesso.
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