La vera Italia trionferà sulla “vera Italia”
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Qualche giorno fa, con il consueto interesse, ho letto uno degli ultimi pezzi di Paul Krugman. Il ragionamento avanzato dall’economista statunitense riguarda la natura della ri-elezione di Obama negli Usa. Tenendo sempre a mente le specificità dei territori, penso che la sua riflessione meriti attenzione e possa essere applicata anche da questa parte dell’Oceano. Krugman spiega che alle Presidenziali del 2012 la vera America ha trionfato sulla “vera America”:
Per lungo tempo, la destra – e alcuni opinionisti – ci hanno propinato l’idea che la “vera America” (quella che contava davvero) era la terra dei bianchi dei piccoli centri, il totem demografico a cui entrambi i partiti dovevano prostrarsi. Nel frattempo l’elettorato reale diventava più variegato dal punto di vista etnico e razziale, e anche via via sempre più tollerante. La coalizione obamiana del 2008 non era un colpo di fortuna: era quello che il Paese stava diventando. E infatti questa nazione più diversificata (e migliore, se volete il mio parere) ha appena vinto alla grande. Un altro dato significativo è che le questioni sociali, nella misura in cui hanno influito sull’esito del voto, lo hanno fatto in favore dei Democratici. Dio, armi e gay non hanno spinto gli elettori a sostenere gli interessi della grande impresa; al contrario, la questione della dignità delle donne ha spostato voti nell’altro senso. Una notte straordinaria per la verità, la giustizia e la vera America.
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