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Come ricorderemo questi anni

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000 Questi anni li ricorderemo. Eccome se li ricorderemo. Questi anni caratterizzati da enormi cambiamenti economici, sociali e politici. Mettiamoci in testa che ...

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Questi anni li ricorderemo. Eccome se li ricorderemo. Questi anni caratterizzati da enormi cambiamenti economici, sociali e politici. Mettiamoci in testa che il ricordo che avremo dipenderà anche e, soprattutto, da noi. Dovremmo fare come avviene durante i colloqui, e chiedere (chiederci) “dove ci vediamo tra 10 anni”. Porsi una domanda, cercando di darsi velocemente una risposta.

In che tipo di democrazia vogliamo vivere? Qual è il livello di qualità della vita sufficiente per condurre un’esistenza dignitosa? Quanto è moderna una società che non investe nei mezzi pubblici e nelle piste ciclabili, costringendoti ad inquinare incessantemente? È giusto continuare a consumare il suolo senza cura alcuna? Possiamo permettere che la finanza abbia questo peso sul sistema economico? E che quelli della mia età (e non solo) vivano in una condizione di perenne incertezza e con un potere d’acquisto sempre più basso?

Occorre ricostruire questo Paese a partire dalle fondamenta culturali, che sono state minate con insistenza nel corso degli ultimi vent’anni.
Servono lungimiranza e senso di responsabilità. C’è bisogno di una nuova classe politica che sia determinata, preparata, trasparente.

È tempo di scelte radicali, ragazzi. È finito il tempo del faccio anzi non faccio, strizzo l’occhio sia di qua che di là, ci ho provato ma me l’hanno impedito. Che il centrosinistra si sbrighi a dar vita ad un programma con dentro delle idee convincenti ed attuabili. Dica con fermezza che senza l’obbiettivo “Stati Uniti d’Europa” non si va da nessuna parte. Elabori un nuovo piano energetico nazionale, una strategia concreta contro le mafie, una riforma del fisco, una dell’università e una del mercato del lavoro.

In poche parole: mi faccia capire in che Paese vuole che io viva.
Dalla politica non pretendo nient’altro in questo momento.

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