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Se il programma di Renzi è di destra, io sono John Wayne

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Al di là delle antipatie/simpatie suscitate da Renzi, l’accusa più divertente che gli viene rivolta è quella di essere fondamentalmente uno di destra (e tutti lì a ricordare il pranzo di Arcore etc etc). Ora, siccome penso che nella vita contino i fatti (o meglio, in questo caso le intenzioni, poiché alla prova dei fatti, non avendo ancora fatto il Premier, Renzi non è stato chiamato), sono andato a leggermi il programma (o meglio: l’insieme di idee) scritto per la campagna delle primarie di centrosinistra. Per citare solo alcuni punti:

–  Ripensare la legge Fini-Giovanardi sui tossicodipendenti, introducendo forme di depenalizzazione.

–  Chi nasce e cresce in Italia è italiano.

–  La detenzione in carcere dev’essere limitata ai reati più gravi. Saranno incrementate le pene pecuniarie, le sanzioni interdittive, la detenzione domiciliare e gli strumenti risarcitori, riparatori e conciliativi come istituti estintivi.

–  Le fonti rinnovabili elettriche, alle quali l’Italia ha destinato incentivi considerevoli, devono continuare a svilupparsi, affrontando la sfida della grid parity, che deve essere stimolata da una adeguata regolazione, individuando il giusto punto di equilibrio con la necessità di contenere il costo dell’energia per le famiglie e le imprese.

–  Bisogna invertire la tendenza a ridurre l’investimento pubblico in cultura. L’obiettivo tendenziale di medio periodo dovrebbe essere quello di arrivare all’1% del PIL.

–  Creazione di un istituto che riconosca giuridicamente il legame d’amore ed il progetto di vita delle coppie dello stesso sesso garantendo da questo impegno pubblico diritti e doveri assimilabili a quelli discendenti da matrimonio: di cittadinanza, di assistenza, di successione e di equiparazione a livello fiscale e pensionistico.

–  Sperimentazione, in tutte le imprese disponibili, per i nuovi insediamenti e/o le nuove assunzioni, di un regime ispirato al modello scandinavo: tutti assunti a tempo indeterminato (tranne i casi classici di contratto a termine), a tutti una protezione forte dei diritti fondamentali e in particolare contro le discriminazioni, nessuno inamovibile; a chi perde il posto per motivi economici od organizzativi un robusto sostegno del reddito e servizi di outplacement per la ricollocazione

–  Dare al 40% dei bambini sotto i tre anni un posto in un asilo pubblico entro il 2018.

Che poi per me, oltre che per i punti sopraelencati, il “progetto Renzi” è di sinistra più o meno per le stesse considerazioni che fa Pietro Ichino:

È più di sinistra una scuola interamente al servizio degli studenti di cui parla il programma di Renzi, o una scuola prevalentemente al servizio degli insegnanti di cui parla la vecchia sinistra che Bersani intende ricostruire? Un’amministrazione pubblica interamente costumer oriented, in cui cioè contano solo i risultati al servizio del cittadino, o una nella quale contano più di tutto i problemi sindacali dei suoi addetti? Il modello di mercato del lavoro scandinavo e la flexsecurity che propone Renzi, o il modello mediterraneo sostanzialmente difeso dalla Cgil? È più di sinistra un codice del lavoro semplificato di soli 60 articoli, con testo inglese a fronte, proposto da Renzi, o le 2000 pagine della legislazione del lavoro attuale, illeggibile anche per gli italiani, che l’establishment attuale del Pd non perde occasione per difendere, manco fosse il Sacro Graal?

Se questo è un programma di destra, io mi chiamo John Wayne.

Il programma è scaricabile a questo link —-> http://www.matteorenzi.it/images/pdf/Programma.pdf

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